Soldi: perché a 30 anni ho capito che non ne sapevo un cazzo

Cioè, non è che proprio non sapevo un cazzo di soldi a 30 anni. Avevo letto un sacco di libri. Mi ero pure pigliato una laurea in economia. Il problema era solo che i soldi non ce li avevo. 

Siccome sono sempre stato convinto che nella vita la pratica sia più importante della teoria, e poiché io di pratica con i soldi ne facevo ben poca – proprio perché non li avevo – ecco che si può concludere che a 30 anni non sapevo un cazzo di soldi. 

CVD.

prof. ricco – prof. povero

Se non riconosci la citazione: meglio per te.

Nel mondo della scuola, dal punto di vista finanziario esistono due tipi di docenti:

  1. quelli non ricchi;
  2. i figli di papà.

Io a 30 anni facevo parte della prima categoria. Certo non me la passavo malissimo. Cioè me la passavo bene, ma non benissimo. €1.500 al mese e contratto a tempo indeterminato dopo aver vinto due concorsi ancora ventenne (sì me la sto a tirà).

MA: Possibilità di carriera 0. 

Unico modo per un docente in Italia di aumentare il proprio stipendio? Avvicinarsi alla bara. 

Ah, ma quindi non consideri il lavoro del docente come una missione?”  Ma vaff****.

Ora, prima dei giusti insulti che mi stai per mandare, ti faccio notare che non ho utilizzato il termine “POVERI CON LE PEZZE AL CULO” per descrivere la prima categoria di docenti. Con €1.500 si può vivere molto dignitosamente in Italia (se non abiti a MILANO/ROMA). E così facevo anche io. Se aggiungi che anche mia moglie, al tempo la mia compagna, faceva lo stesso mestiere, arrivavamo a circa €3.000 netti al mese. 

Con questi stipendi ci siamo permessi una vita normale, cioè:

  • avevamo risparmiato abbastanza per pagare il 20% di anticipo + spese iniziali per comprare la nostra casetta in campagna (ah, se ti stai chiedendo se comprar casa dal punto di vista finanziario sia una cazzata… sì. Spesso lo è. Ma ne riparleremo).
  • La banca ci aveva concesso senza grossi sforzi un mutuo a 25 anni per il restante 80%, con una rata di circa 600€ al mese, cifra assolutamente abbordabile (SPOILER: poi con la surroga siamo passati a circa €500 al mese, ma anche di questo ne riparleremo).
  • Ci concedevamo una o due vacanze all’anno decenti. NO paradisi tropicali, NO alberghi a 8 stelle etc… cose normali insomma, tipo campeggio o AirBnB. Era ok.
  • Guidavamo due macchinacce comprate usate, ma ben funzionanti.

Insomma, di quello che avevamo… non ci mancava niente.

Di cosa lamentarsi allora?

Disclaimer per i filosofi dell’“ACCONTENTATI DI CIÒ CHE HAI E VOGLIAMOCI BENE”: non leggete oltre. Vi farà star male.

  • volevo avere un possibilità di carriera;
  • volevo che mio figlio – al tempo solo “in fase di progettazione” – potesse partire da una situazione finanziariamente più vantaggiosa rispetto alla mia;
  • volevo assicurarmi di non morire di fame e di non far morire di fame mia moglie quando fossimo andati in pensione;
  • sì, volevo concedermi anche quel cazzo di IPhone che costava come il mio stipendio;
  • volevo, in poche parole, LIBERTÁ DI SCEGLIERE. 

Ecco. I soldi non danno la felicità.

Ti danno solo un po’ più di libertà di scegliere. 

i soldi non danno la felicità

Cambiare

Ora, per cambiare la tua situazione finanziaria devi fare 3 cose:

  1. guadagnare di più;
  2. spendere di meno;
  3. investire.

Tra le 3 azioni, investire, al contrario di quello che pensa la maggior parte degli italiani, è semplice. Te ne parlerò con calma se avrai voglia di leggere sto blog. Soprattutto sappi che non serve una laurea in economia. 

Spendere di meno, sempre che tu non abbia le famose pezze al culo, è relativamente semplice: compra meno stronzate da Amazon, vai meno al ristorante, non invitare al tuo matrimonio quel cugino di terzo grado che ti sta pure sulle palle, fatti una vacanza invece che due, fattela in Italia invece che in Polinesia Francese etc etc. 

Guadagnare di più è maledettamente più difficile. Ma è anche, a mio parere, più impattante rispetto alle altre due cose.

NO MONEY – NO PARTY.

Io ci ho provato (e alla fine ce l’ho fatta)

Dunque, io da docente “non ricco” per guadagnare di più avevo 3 possibilità:

  1. cambiare mestiere;
  2. trasferirmi all’estero in un Paese dove i docenti possono avere una possibilità di carriera (e di essere licenziati, lo ben so…);
  3. diventare preside. 

Cambiare mestiere

Evito di riflettere sulle possibilità di carriera al di fuori dell’insegnamento per chi ha una laurea in discipline artistiche. Dai, non prendiamoci in giro…

Però avevo anche una laurea in economia, quindi potevo fare UN SACCO di cose, tipo:

  1. diventare manager di una grande multinazionale;
  2. fondare una brillantissima startup che avrei potuto vendere ad altre aziende per mille-mila miliardi;
  3. diventare un asso nel trading online o guadagnare comprando e vendendo azioni come Warren Buffet. 

Chiaro, ho scelto la terza. 

Sono un coglione, lo so.

Dunque. Il “trading online – modalità cameretta” non funziona. Fine.

Per quanto riguarda invece comprare e vendere azioni come Warren Buffett, ricordati di questo: tu non sei Warren Buffett.

Io non ero Warren Buffett.  

Trasferirmi all’estero in un Paese dove i docenti possono avere una possibilità di carriera (e di essere licenziati, lo ben so…);

Moglie. Non intenzionata a spostarsi all’estero. Chiuso il discorso. 

Diventare preside

Mi sono iscritto al concorso da dirigente scolastico, ho studiato tantissimo, ho avuto un po’ di c… fortuna, l’ho passato e ho cambiato carriera.

Stipendio netto da preside, ad oggi, luglio 2025: circa €3.500 netti al mese per 13 mensilità.

Libertà di scelta. 

Tu cosa puoi fare

Ecco cosa puoi fare tu: muovere il culo.

Cioè:

  1. guadagnare di più;
  2. spendere di meno; 
  3. investire.

Consigli pratici ad minchiam

Qualche consiglio pratico buttato un po’ così ad minichiam:

  • prima di tutto rifletti sulla tua attuale situazione lavorativa;
    • sei soddisfatto del tuo lavoro e di quanto guadagni?
      • se entrambe le risposte sono “sì”: continua così, campione!
      • se una delle due risposte è “no”: muovi il culo, cioè:
        • contratta un aumento di stipendio con il capo (se sei statale, te lo puoi scordare); OPPURE
        • cerca un nuovo mestiere con il tuo attuale curriculum; OPPURE
        • impara nuove skill fighe e più redditizie tipo “programmare” e poi fai colloqui, magari con aziende estere; OPPURE
        • vattene all’estero; OPPURE
        • se sei ancora giovane e hai voglia di studiare, laureati in qualcosa di utile. Di solito le lauree che iniziano con “ING” tendono a dare risultati più certi in ambito lavorativo; OPPURE
        • se lavori nello stato, tieni d’occhio i concorsi per dirigente amministrativo (o dirigente scolastico… se sei un docente); OPPURE
        • se sai fare qualcosa di utile, apriti una partita IVA forfettaria, che per ora è ancora un ottimo affare in Italia per chi non pensa di fatturare più di €85.000 all’anno; OPPURE
        • tante altre belle cose.

E per spendere di meno e investire? Ascolta, ho riempito questo post già di sufficienti banalità fuffologiche, ne riparliamo con calma nei prossimi articoli.

Due cose belle

Dato che in questo articolo ti ho parlato del concetto di “LIBERTÁ DI SCEGLIERE” ti lascio due risorse che con l’argomento specifico che ho trattato qui non c’entrano quasi una mazza, ma che mi sono molto care e che dovresti conoscere, per essere un po’ meno capra di quello che sei.

La prima è una serie di video del 1980 dell’economista Milton Freidman (convinto a far sta roba da sua moglie. Quando si dice tira più un… ah scusate). FREE TO CHOOSE. Vedi tu cosa cosa trarne da sto nonnetto Premio Nobel per l’Economia ’76. Per me sti video sono fantascienza ancora oggi, 45 anni dopo…

La seconda è una canzone FE-NO-ME-NA-LE dei Rush, Freewill. Se non conoscete i Rush, siete delle persone tristi. Perle ai porci, va là.

Next

Nei prossimi articoli ti parlerò di belle cose tipo:

  • come ho fatto la surroga risparmiando 100€ al mese;
  • come investire senza essere Warren Buffet;
  • come non farsi fregare dal fruttinvendolo sotto casa o dalla tua banca. 

Più altre amenità del genere. 

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1 Comments

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